"Se Perdo Te" - Quando una cover supera l'originale. Archeologia musicale di un video capolavoro.

Nel 1967, con la pubblicazione del secondo 45 giri (Sto con Te/Qui e Là), Patty Pravo bissa il successo di "Ragazzo Triste", singolo d'esordio che non solo la consacra come idolo indiscusso dei giovani Beat nostrani, ma si conferma anche nel ruolo di simbolo e punto di riferimento di una intera generazione che vede rappresentata in lei, una rottura con gli schemi delle generazioni passate di una Italia bacchettona, bigotta e profondamente maschilista. La ragazza del Piper aveva avuto l'effetto di una ventata d'aria fresca che spazzava via pregiudizi e stereotipi di una società che faticava ad emanciparsi, un nuovo modello da imitare per le ragazze e il sogno sfrontato e disinibito di ogni ragazzo italiano. Quando, sempre nel 1967, Patty Pravo pubblica il suo terzo singolo, un po' tutti rimangono spiazzati nell'ascoltare la facciata A di questo 45 giri, intitolato "Se Perdo Te" e cover di "The Time Has Come" inciso da Patricia Cole Arnold, meglio conosciuta con lo pseudonimo P.P. Arnold che, prima di diventare una discreta solista, aveva fatto parte delle Ikettes di Ike & Tina Turner.

The Ikettes con Tina Turner. Nel cerchio P.P. Arnold


Il brano, infatti, non segue il solco tracciato dai primi due singoli anzi, se ne discosta in maniera marcata proponendo, per la prima volta, la cantante alle prese con un brano sentimentale. Il Maestro Ruggero Cini, di ritorno da un viaggio all'estero, dove aveva avuto modo di ascoltare l'originale di P.P. Arnold, affida il testo a Bardotti ed elabora un sontuoso arrangiamento che, oltre a rallentarne il ritmo, valorizza complessivamente il pezzo rendendolo, senza ombra di dubbio, migliore dell'originale. E' una canzone intrisa di maliconia ed un velo di tristezza che ricorda per pathos, "Insieme A Te non Ci Sto' Più", scritta da Paolo Conte e interpretata da Caterina Caselli,  e non è un caso che i due pezzi siano stati oggetto di varie cover realizzate da artisti italiani anche di nuova generazione e che abbiano fatto da sottofondo a pellicole cinematografiche e televisive. Il disco viene accolto con freddezza dal pubblico giovanile, perplesso per questo cambiamento inaspettato.  Il singolo pur arrivando al 18° posto della Hit Parade, avvicinandosi molto al buon piazzamento ottenuto con "Ragazzo Triste", non è certamente un campione di vendite, piazzandosi solo al 98° posto dei singoli più venduti. Ma nel 1969 Antonello Falqui nella prima puntata dello show televisivo "Stasera con....", dedicata proprio a Patty Pravo, offre alla cantante veneziana l'occasione di riproporre il brano al grande pubblico, grazie a un video di grande effetto, un antenato dei videoclip dei tempi nostri, che rappresenta un piccolo capolavoro della Televisione degli anni '60. Interamente girato all'EUR di Roma fra strade e palazzi deserti, il video ricorda molto da vicino, alcune atmosfere del film di Michelangelo Antonioni "L'Eclisse" girato nel 1962 e non è escluso che Antonello Falqui abbia tratto spunto proprio dalla famosa pellicola. Anche alcune scene dell'episodio "Le tentazioni del Dott. Antonio" di Federico Fellini, incluso nel Film, sempre del 1962 "Boccaccio '70", con uno strepitoso Peppino De Filippo alle prese con un Anita Ekberg più provocante che mai, ricordano le atmosfere contenute nel video di Patty. 

Monica Vitti e Alain Delon in una scena de "L'Eclisse" - 1962
A fare da contorno le strade deserte dell' EUR

Ho sempre visto questo video in bianco e nero anche perché, all'epoca, la TV a colori non c'era ancora, ma mi sono chiesto più volte se il filmato originale fosse a colori. Spero vivamente di no, perché è proprio il bianco e nero a renderlo speciale. I monumenti, le larghe strade, i palazzi monumentali, i marmi bianchi, le architetture ardite di un futuro passato e l'assoluta presenza di altre persone, oltre alla cantante, danno l'idea di quello che era l'EUR negli anni '60, una  città fantasma popolata unicamente da bianche statue silenti, eterne guardiane di quelle strutture che avrebbero dovuto fare da sfondo all'Esposizione Mondiale del 1942 voluta da Mussolini, ma che mai ebbe luogo a causa della guerra. Del resto lo stesso Federico Fellini aveva ampiamente raccontato l'EUR in un documentario di Luciano Emmer del 1973, definendo l'EUR "uno scenario metafisico" dove anche chi vi abita ha una parvenza "asettica", per non parlare delle impalpabili "presenze" de "L'Eclisse" di Antonioni persone più simili a fantasmi appena intravisti in larghe e solitarie strade o dietro il vetro di una finestra.  Se Fellini vedesse l'EUR dei giorni nostri ne rimarrebbe scioccato. La città fantasma di un tempo ha lasciato il posto a un chiassoso e popolatissimo quartiere che fatica a conservare la magia di una volta. Essendo anche io un amante dell'EUR, ho provato a fare un po' l'archeologo, rivisitando i luoghi del filmato di "Se Perdo Te" cercando, a modo mio, di rivivere quelle atmosfere perdute.


"Se Perdo Te" - Il Video girato all'EUR 




L'originale di P.P. Arnold




Locations del video 

1 - Il Palazzetto dello Sport, sito in Piazza Apollodoro. Progettato nel 1956 dall'Architetto Annibale Vitellozzi e dall'Ingegnere Pier Luigi Nervi, fu costruito fra il 1956 e il 1957 in previsione dei Giochi Olimpici di Roma del 1960.





Il Palazzetto dello Sport




2 - Sul tetto del Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi. E' un'opera progettata da Adalberto Libera. L'inizio della sua costruzione risale al 1938 e faceva parte delle opere previste per l'Esposizione Universale del 1942 che non ebbe mai luogo a causa della guerra. Rimasto incompiuto fu ultimato solo nel 1954.




Il Palazzo dei Congressi nel suo insieme





3 - Siamo ancora sul terrazzo sopra il Palazzo dei Congressi. La cartolina d'epoca ci aiuta a capire il punto esatto dove si trova Patty Pravo, indicato dalla freccia rossa contrassegnata con la lettera A. Fra l'edificio principale e quello piccolo, sull'angolo del quale è posizionata Patty Pravo, si intravede il Palazzo della Civiltà Italiana, indicato con la freccia blu e la lettera B.





4 - Qui siamo all'interno della torretta del Palazzo dei Congressi, riconoscibile per i finestroni a mezzaluna




5 - Ci troviamo in Piazza Guglielmo Marconi e Patty si trova davanti al grattacielo denominato Palazzo Italia. Quella sotto è una foto di qualche anno fa che mostra la rispondenza della location in quanto, l'edificio ha subito, di recente, alcune modifiche nella facciata, come si può constatare nell'immagine più in basso.






6 - Patty Pravo si trova davanti il Palazzo dell'ENI noto anche come Palazzo di Vetro. Costruito fra il 1959 e il 1962 fu progettato dagli Architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti, coadiuvati dagli Ingegneri Leo Finzi e Edoardo Nova. Anche in questo caso, per verificare la rispondenza della location, ho usato una cartolina d'epoca in quanto pure questo edificio ha subito delle modifiche strutturali che ne hanno modificato in parte la parte laterale con l'aggiunta di quella che, presumo, sia una scala d'emergenza. (Vedi la foto subito dopo)






7 - Patty canta davanti al complesso di edifici denominati Torri Ligini. Costruite nel 1961 su progetto di Cesare Ligini erano destinate ad uso direzionale per ospitare un distaccamento degli uffici del Ministero delle Finanze. Gli edifici, situati lungo Viale Europa, ebbero una vita travagliata, tanto da cadere in disuso e lasciati completamente in uno stato di abbandono, fino a meritarsi l'appellativo di "Beirut". Spogliati di tutti i rivestimenti esterni, gli edifici, per lungo tempo, apparivano come scheletri, quasi del tutto irriconoscibili. Dopo vari tentativi falliti di risanare il complesso, l'area appare ancora oggi, come un enorme cantiere. nel fotogramma del video il complesso appare ripreso da Viale Colombo. Nella seconda foto, sempre ripresa da Viale Colombo, il complesso ridotto a scheletri abbandonati. Nella terza foto, il complesso delle Torri Ligini come apparivano dalla prospettiva opposta di Viale America. La quarta foto è invece un fotogramma tratto dal film "Boccaccio '70" che mostra le Torri Ligini nel loro splendore, ma eravamo nel 1962. Nella 5a e ultima foto, le Torri Ligini in via di ristrutturazione in una foto del 2016 presa dal lato di Viale America.




Foto n. 3



Foto n. 4



Foto n. 5


"La Musica salverà il mondo"


Enzo Bellocchio

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